LE SORPRESE DELLA VITA

Curare il mal di schiena senza pillole

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CAT_IMG Posted on 7/9/2011, 18:36
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Quattro persone su cinque soffrono, hanno sofferto o soffriranno di mal di schiena. Una patologia che, oltre ad essere fortemente invalidante, rappresenta anche la principale causa di astensione dal lavoro. Ricorrere subito ai farmaci antidolorifici spesso non serve perché si elimina il sintomo, ma non la causa. Dagli esperti e dalle ultime ricerche scientifiche, i consigli e le tecniche da seguire per prevenire e curare il mal di schiena senza ricorrere a farmaci
di IRMA D'ARIA



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Le cause più frequenti

Solo il 20% dei casi di mal di schiena sono dovuti a patologie vere e proprie come alterazioni congenite della colonna con schisi, spondilolisi e spondilolistesi. Ci possono essere anche anomalie dello sviluppo come scoliosi e ipercifosi. Oppure patologie legate all'usura come artrosi e osteoporosi. Rientrano nella casistica anche i disturbi del disco come discopatia, ernia, protusione del disco. "L'80% dei casi di mal di schiena" chiarisce il professor Benedetto Toso, docente di posturologia e attività motoria preventiva e compensativa alla Cattolica di Milano "è dovuto a cause non specifiche come posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente, sovrappeso, obesità e fumo, insufficiente conoscenza della colonna vertebrale. Errori dovuti in gran parte alla scarsa conoscenza da parte di molte persone della colonna e del suo funzionamento". Ecco perché si ritiene fondamentale partire proprio da qui per prevenire il mal di schiena che, tra l'altro, oltre ad essere particolarmente invalidante rappresenta ancora oggi la principale causa di astensione dal lavoro e quindi ha anche un costo sociale.


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Conoscere la colonna

Il paziente sofferente di mal di schiena si affida in genere soprattutto a terapie passive, al riposo, ai farmaci, ai massaggi, al collare e alle diverse forme di terapia fisica strumentale (termoterapia, crioterapia, elettroterapia, magnetoterapia, laserterapia, ultrasuoni). Ma il problema di queste terapie è che spesso sono solo sintomatiche e non rimuovono la causa che ha scatenato il mal di schiena. "Il primo passo da compiere" spiega il professor Toso "è quello di conoscere la colonna vertebrale, com'è fatta e come funziona e sapere qual è il meccanismo che produce i dolore. Il paziente deve saper usare correttamente la colonna vertebrale nelle posizioni e nei movimenti quotidiani". E proprio per offrire questa educazione è nata Back School (www.backschool.it), la scuola della schiena indirizzata ai soggetti sofferenti di lombalgia e lombo sciatalgia. "La Back School" spiega Toso "permette di passare da un trattamento passivo ad un trattamento attivo, cioè rende il soggetto che soffre di lombalgia non più passivo esecutore di prescrizioni mediche, ma attivo e cosciente protagonista del suo trattamento". È possibile seguire lezioni teoriche per imparare a conoscere la propria colonna, ma anche avere un programma personalizzato di esercizi posturali ed imparare ad eseguirli correttamente.


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Ginnastica antalgica

La ginnastica posturale-antalgica è un'arma efficace per combattere il mal di schiena perché gli esercizi posturali, di stretching e di rinforzo muscolare agiscono in maniera sinergica. "Gli esercizi non sono uguali per tutti" chiarisce il professor Toso "ma variano a seconda delle esigenze individuali. Devono essere attentamente programmati in base ai risultati dell'esame della postura e della valutazione funzionale del rachide". Ecco un esempio di esercizio utile per chi soffre di lordosi lombare: "Si può utilizzare il letto per assumere una efficace postura antalgica in estensione lasciando scivolare il bacino al di fuori dal piano d'appoggio in modo che, rimanendo in sospensione, decomprima i dischi lombari accentuando la lordosi fisiologica. Una volta raggiunta la posizione, per ottenere un maggior rilasciamento muscolare, contrarre i glutei, sollevando leggermente il bacino e, poi, rilassarsi completamente lasciando che il bacino scenda ulteriormente per la forza di gravità. Mantenere la posizione per alcuni minuti con un respiro calmo e regolare. È un esercizio molto utile perché abbina alla mobilizzazione in estensione il benefico effetto della trazione naturale provocata dal peso del bacino".


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Effetto palla: il benessere della schiena

La propriocettività è la capacità di reagire ad eventuali stimoli esterni che alterano la nostra posizione nello spazio. I nostri movimenti sono guidati da particolari strutture chiamate propriocettori. La loro funzione è quella di controllare la concentrazione dei muscoli scheletrici. L'azione dinamica della palla costringe i recettori propriocettivi ad attivarsi per determinare le contrazioni muscolari necessarie a compensare le improvvise variazioni della posizione del corpo nello spazio e a mantenerlo sempre in equilibrio. "Il pallone è molto utile perché migliora le capacità propriocettive" spiega il professor Toso "stimola le afferenze cutanee, le afferenze propriocettive articolari, legamentose e muscolari. Inoltre, permette il miglioramento del controllo posturale, dell'equilibrio e dell'orientamento nello spazio e stimolando l'azione dei muscoli antigravitari è utile per tutti i soggetti in cui la debolezza del tono posturale si manifesta con alterazioni del rachide, scoliosi e ipercifosi dorsa". Sì, dunque, alla Fitball, la ginnastica che si pratica appunto con l'ausilio del pallone di PVC ripieno di aria con un diametro variabile dai 45 ai 75 cm.


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Massaggi

Un recente studio apparso su Annals of Internal Medicine ha dimostrato che il mal di schiena si può curare bene anche con il massaggio da sempre considerato solo un metodo alternativo o da utilizzare in combinazione con i farmaci. I ricercatori hanno reclutato 401 pazienti con forti dolori alla schiena non dovuti a patologie specifiche ma a tensioni o distorsioni. I volontari, con un'età media di 46 anni, sono stati assegnati a tre gruppi: alcuni hanno ricevuto un massaggio rilassante con una tecnica specificata per il mal di schiena; altri hanno fatto un massaggio strutturale che mira ad identificare i siti muscolo-scheletrici da cui nasce il dolore per poi rilassare ed eliminare le tensioni. Il terzo gruppo, invece, non ha ricevuto alcuna cura ed è servito come gruppo di controllo. Dopo 10 settimane, coloro che avevano fatto i massaggi avevano ricevuto un punteggio più alto rispondendo ad un questionario sui sintomi e sulla capacità di svolgere in autonomia alcune attività quotidiane come salire le scale.


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Tecnica Alexander

La Tecnica Alexander ripristina il funzionamento ottimale dei meccanismi posturali, restituendo nuova vitalità e leggerezza alla persona. È un processo rieducativo che porta con sè benefici terapeutici e preventivi per la salute. "Frederick Matthias Alexander" spiega Paolo Frigoli, masso fisioterapista e insegnante della tecnica Alexander "scoprì negli anni '30 che la relazione dinamica tra la testa, il collo e la schiena rappresenta un fattore determinante nell'equilibrio posturale e nella coordinazione motoria: quando il collo é libero la testa guida verso l'alto l'allungamento della colonna vertebrale e la pone in rapporto ottimale con il resto del corpo. Quando la relazione testa-collo-schiena è disturbata il nostro corpo non può rispondere in maniera adeguata alla forza di gravità e perde la capacità di sostenersi senza fatica". Una lezione con la tecnica Alexander dura sui 45 minuti e costa da 40 a 60 euro. All'inizio l'allievo viene fatto accomodare su una sedia, dopodiché l'insegnante lo invita ad alzarsi e sedersi ripetutamente, analizzando con tocchi delicati delle mani la muscolatura fra testa e collo, fra collo e tronco e fra tronco e gambe. A testimoniare l'efficacia di questo metodo, è anche uno studio condotto su 579 pazienti nelle università di Southampton e Bristol e pubblicato dal British Medical Journal online. In base ai risultati, è emerso che questo tipo di sedute rieducative, unito a 30 minuti di cammino veloce cinque volte alla settimana, è in grado di tenere a bada la lombalgia per un anno almeno.


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Chiropratica

La chiropratica concentra la propria attenzione sulle relazioni tra struttura (principalmente la colonna vertebrale) e funzione (coordinata dal sistema nervoso) e sul modo in cui questo equilibrio influenza il recupero e il mantenimento della salute. "Il dottore in chiropratica" spiega John G. Williams, presidente dell'Associazione Italiana Chiropratica "cerca di individuare e correggere gli squilibri, soprattutto a livello del sistema strutturale, mediante correzioni manuali specifiche e senza dover ricorrere all'utilizzo di farmaci o medicamenti, stimolando le capacità naturali di guarigione dell'organismo". Questa disciplina può essere d'aiuto per le discopatie. "Dopo un attento esame neurofisiologico ed un'analisi delle radiografie" spiega Williams "riduce l'irritazione dei nervi con un aggiustamento specifico nell'area interessata, riducendo così i sintomi dolorosi e favorendo un ristabilimento più rapido". Stessa procedura anche in caso di sciatica. "In caso di ernia del disco" conclude l'esperto "il chiropratico interviene su tutta la colonna vertebrale in modo da scaricare lo stress dal disco colpito. La durata del trattamento varia a seconda della gravità del problema". Per maggiori informazioni, www.associazionechiropratici.it .


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Agopuntura

Sciatiche, mal di schiena, lombaggini, dolori articolari, mal di schiena: sono queste le sindromi per le quali ci si rivolge principalmente all'agopuntura. In alcuni casi, infatti, l'intervento è così efficace da procurare sollievo già alla prima seduta. Un successo riconosciuto sia dalla medicina ufficiale che dai numerosi studi scientifici. Una ricerca pubblicata su Archives of Internal Medicine, per esempio, mette in evidenza come l'agopuntura possa essere un trattamento efficace per il mal di schiena cronico con una riduzione del dolore di circa il 20%. In alcuni casi, il terapeuta, per stimolare più a fondo la muscolatura e accelerare la guarigione, ricorre anche all'elettroagopuntura, una metodica basata sull'uso di aghi collegati a un generatore che produce una leggera corrente. a maggior parte dei pazienti deve sottoporsi ad almeno cinque o sei sedute prima di avere sensibili benefici. Nell'ambito delle patologie a carico della schiena, i sintomi possono regredire fino a scomparire nel 90 per cento dei pazienti trattati.


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Muoversi per fermare il mal di schiena

Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in fase acuta era il riposo a letto accompagnato dai farmaci analgesici e antinfiammatori. "Il riposo a letto" chiarisce il professor Toso "viene definito anche terapia dello scarico perché la colonna vertebrale, in posizione orizzontale, è in assenza di gravità e la pressione sui dischi intervertebrali è ridotta al minimo. In caso di lombalgia acuta venivano prescritti due giorni di riposo a letto, ma ora la maggior parte degli scienziati non ritiene più opportuno il riposo a letto o lo limita ad un periodo brevissimo in fase acuta". Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che un riposo a letto prolungato (da quattro a sette giorni) non procura alcun vantaggio rispetto ad un riposo breve o nullo (da zero a due giorni). Quanto prima si riprendono le attività quotidiane e lavorative, tanto prima ci si sentirà meglio soprattutto se si svolge una costante attività fisica. A confermarlo è anche un recente studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology e condotto su 30mila pazienti seguiti per 11 anni. Chi di loro si era esercitato almeno due ore a settimana aveva meno probabilità di sviluppare dolore cronico e mal di schiena.


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Tai Chi Chuan

Il Tai Chi Chuan é una antichissima arte marziale cinese il cui scopo è quello di far raggiungere la piena integrazione tra spirito e corpo. Questa disciplina pone la massima attenzione al tema della postura, utilizzando tecniche terapeutiche anche per il mal di schiena. Gli esercizi, infatti, consentono di migliorare la flessibilità della colonna e di tonificare la muscolatura del busto. Per avere buoni risultati, gli esperti consigliano la pratica costante di almeno due o tre sedute settimanali. Tra i vantaggi, il fatto che il Tai Chi non è invasivo, è relativamente poco costoso e non richiedendo attrezzature costose può essere praticato ovunque. A dimostrare l'efficacia del Tai Chi nel trattamento del dolore dovuto al mal di schiena, sono numerosi studi. Tra i più recenti, quello del George Institute for International Health che ha dimostrato i benefici effetti del Tai Chi sul dolore muscolo-scheletrico.



A cura di Visual Desk


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